In un episodio che ha scatenato una tempesta di polemiche, “La Ruota della Fortuna” di Mediaset ha superato ogni limite, lasciando Gerry Scotti e Samira Louis in lacrime. La puntata di ieri sera ha oltrepassato l’orario di chiusura, prolungandosi per oltre 20 minuti, fino a quasi mezzanotte, scatenando l’ira degli spettatori e una valanga di critiche sui social media.

Molti telespettatori hanno definito la serata “interminabile” e “fuori controllo”, lamentandosi del fatto che il programma, condotto da Scotti e Louis, ha oscurato il consueto appuntamento di “Affari Tuoi” su Rai 1. La frustrazione è palpabile: “Basta, si è superato ogni limite”, ha tuonato un utente, mentre altri si domandano come sia possibile dover aspettare la mezzanotte per iniziare un film.
Il dibattito si accende ulteriormente mentre i fan del programma si dividono tra nostalgici e sostenitori del nuovo ritmo tardivo. La logica alla base di queste scelte è chiara: più a lungo un programma va in onda, maggiore è la possibilità di aumentare gli ascolti e il relativo share, incentivato dal sistema Auditel. Tuttavia, la domanda resta: ha davvero senso allungare così tanto gli orari?

Nonostante le critiche, “La Ruota della Fortuna” continua a riscuotere un notevole successo, ereditando la gloria dell’era di Mike Buongiorno. La programmazione ha suscitato ironia tra i fan, che suggeriscono di far partire direttamente Gerry Scotti in prima serata, visto il trend di allungamento delle fasce orarie.
Il cambio di programmazione, con l’inserimento della ruota al posto di “Striscia la Notizia”, ha alimentato ulteriori polemiche. Sebbene il problema del traino sembri superato, alcuni programmi di punta del canale continuano a lottare per mantenere l’attenzione del pubblico.
La questione è destinata a riaccendersi quando “Striscia” tornerà nel palinsesto. La vecchia concezione di prima serata è ormai un ricordo lontano, e il dibattito sui limiti orari si fa sempre più acceso. Cosa ne pensi? È ora di stabilire dei limiti più umani o continueremo a tollerare questi orari insostenibili? La risposta potrebbe cambiare il volto della televisione italiana.